Formato XS per il Forum delle Culture a Napoli

Non c’è tempo per riqualificare il centro storico ed è stallo su governance.

Cambio di taglia per il Forum delle Culture, il grande evento atteso a Napoli dalla primavera del 2013, da sempre chiacchierato che, dagli ultimi accadimenti, sembrerebbe presentarsi al mondo con una XS. Al ridimensionamento finanziario (dai 150 milioni previsti da Oddati ai 15 stanziati dalla Regione di oggi), ne conseguono dietro front su progetti ed è stallo su governance.

Non c’è tempo per riqualificare il centro storico – ha comunicato ieri il direttore generale della Fondazione Francesco Caruso – le vicende, il cambio di governo, le campagne elettorali, hanno rallentato e reso impossibile questo grande progetto, naturalmente resta l’impegno”.

Le due agorà dell’evento restano centro storico e mostra d’oltremare con investimenti di 100milioni per il primo e 40 per il secondo. Per quanto riguarda il centro storico serviranno a coprire costi per i servizi quali arredi e cartellonistica, aprire chiese e chiostri e migliorare illuminazione e sicurezza. Su Mostra d’Oltremare previsti miglioramenti dei padiglioni e degli accessi.

Quello della riqualificazione del centro storico è soltanto uno dei tasti affrontati in Commissione Cultura riunita per fare il punto sullo stato dell’organizzazione dell’evento anche in vista della seduta consiliare di lunedì 13. Grande assente Sergio Marotta, Presidente designato ma che ancora non ha dato conferma.

“Non ritiene che siamo in ritardo con i bandi?”- “Sarà un forum o una sagra locale?” – Su assunzioni: “Perché assumere ex staff Oddati?” tuonano i consiglieri comunali. “Il forum non è tanto un collage di eventi, occorre dare stabilità all’industria culturale della città che soffre, ha delle aspettative” l’intervento della Molisso, Presidente della “Consulta delle Elette” , che ha organizzato per oggi un’assemblea pubblica dal titolo “Potere Cultura“.

“Ci stiamo impegnando per fare il miglior Forum possibile – rassicura Caruso – un evento necessario non solo per un riscatto d’immagine della città, ma perché qui abbiamo cultura da vendere!”.

Il direttore annuncia che a giorni verranno delineate le linee guida del programma e ripristinato il sito grazie ad un accordo sulla comunicazione con Digit Campania che ha già preparato una nuova brochure in quattro lingue e che seguirà il piano comunicazione.

Sempre a breve dovrebbero essere pubblicati bandi e manifestazioni di interesse. Occorrerà presentare programmi realizzabili entro un anno e dimostrare di avere capacità di essere enti gestori e soprattutto di saper proiettare l’evento al di là del Forum.

Il direttore, che ha già raccolto la disponibilità dei Sindaci di Torino, Firenze, Milano e Genova per convogliare su Napoli alcuni eventi nazionali, anticipa che una certa linea editoriale è stata scelta ed è quella delle immigrazioni “Pensiamo ad una scuola del cinema multietnico, al Festival delle musiche, ad un grande convegno in cui le Università partenopee si confrontano con altre straniere per produrre una carta di Napoli sulle immigrazioni perché abbiamo visto che l’UE è sorda su questo tema (vedi Pantelleria)”.

Per quanto riguarda i fondi, al netto degli impegni assunti a suo tempo da Comune e Regione e dei crediti che la fondazione vanta per fondi deliberati e non erogati, il bilancio è in pari.

Una scelta di immediatezza poi, e anche per evitare procedimenti giudiziari che erano stati annunciati, quella che riguarda le assunzioni tanto discusse di tre persone della gestione Oddati “occorreva qualcuno che mi aiutasse a mettere in moto la macchina e che mi accompagnasse almeno i primi mesi. Non mi interessano le parti politiche, si tratta di persone in possesso di conoscenze amministrative e logistiche sul forum”.

Arriva oggi intanto la notizia che la Provincia di Napoli, con i suoi conti in rosso, rassegnerà le proprie dimissioni.

i.b.

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