Alla guida di Unina

Nuovo Rettore per la Federico II di Napoli: due i candidati, Massimo Marrelli e Paolo Masi

È arrivato il momento di dire basta. Mi fermo qui”. Risalgono ad un mese fa le parole dell’ex Rettore Guido Trombetti in merito alla sua indisponibilità a ricandidarsi per il prossimo quadriennio alla guida della Federico II. Cambio di poltrona: dalla sede di Corso Umberto, Trombetti si è spostato a via Santa Lucia grazie alla nomina ad Assessore all’Università e alla Ricerca Scientifica nella Giunta Caldoro. Non è quindi servita “l’affettuosa e autorevole iniziativa di Fulvio Tessitore” che aveva proposto la ricandidatura del Magnifico. Il Decano prof. Bruno Iossa il 20 maggio ha pubblicato l’atto di indizione delle elezioni, si voterà il 28 giugno. Troppo presto? Tardi? Una data ad orologeria che ha fatto scalpitare alcuni e per nulla toccato altri.
E’ certo che l’antico ateneo campano ha bisogno non solo di un nuovo Rettore ma specialmente di un rinnovamento interno e nuove direttive che portino a risollevarsi da questo stato di crisi. Un bilancio in rosso non consente certo di vivere “alla giornata”. E su questo, i due candidati ufficiali sembrano proprio d’accordo: Massimo Marrelli e Paolo Masi, rispettivamente Presidente del Polo delle Scienze umane e Preside della Facoltà di Agraria. Ad un mese dalle fatidiche elezioni a cui parteciperanno docenti, ricercatori e rappresentanti degli studenti in seno al Consiglio di Facoltà, i due professori hanno fatto pervenire a colleghi, studenti e personale amministrativo la loro lettera di intenti: molti i punti comuni.
Marrelli, che si era proclamato favorevole ad una data di elezioni vicina, nella lettera scrive: “L’esigenza di intraprendere una profonda azione riformatrice è avvertita da tutti come ineludibile. Tuttavia ritengo che perché possa avere successo debba coinvolgere tutte le componenti dell’Ateneo e debba portare a definire scelte chiare, rigorose e, possibilmente, condivise sul nuovo modello organizzativo e sulla nuova forma di governo. In particolare in merito al rigore di bilancio e al ruolo pubblico dell’Università”. Quindi, vediamo subito quali saranno le prerogative del Presidente: bilancio e ruolo pubblico, il tutto contornato dalla partecipazione collettiva dell’intero popolo universitario.
Altre le priorità nel programma di Masi in cui leggiamo: “Da ascensore sociale l’Università si è progressivamente trasformata in area di parcheggio con incremento degli abbandoni e con il progressivo innalzamento del numero di anni necessario al completamento degli studi. Anche le aspettative legate al 3+2 sono state disattese e piuttosto che un mezzo per agevolare l’introduzione nel mondo del lavoro dei giovani è risultato uno strumento per dequalificare gli studi e rendere il percorso formativo più disagevole. Bisogna ridare agli studi la loro funzione originaria, solo con una solida preparazione è possibile risalire nella scala sociale”. Preparazione solida e ritorno ad un modello di istruzione più competitivo sono alcuni tra i punti del preside che, a differenza del suo antagonista, ha sempre ritenuto che, una data tanto vicina non consentisse una ponderata riflessione sui temi della crisi.
Entrambi sono pienamente convinti – e non potrebbe essere diversamente – che la riorganizzazione dell’ateneo debba mettere in chiara luce l’interesse dell’intero corpo universitario, e soprattutto essere uniti nelle difficoltà della crisi in cui si trova attualmente l’ateneo.
“In salute e in malattia” per dirla tutta.

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