Non tutti dobbiamo credere nelle persone e nelle loro capacità di cambiare le loro vite. Tutti compresi i poveri hanno un’enorme capacità di aiutarsi. Nonostante le apparenze, nell’intimo di ogni essere umano esiste un tesoro prezioso di iniziative e creatività in attesa di essere scoperto, di essere libero per cambiare in meglio la vita (Muhammad Yunus).
Un gruppo di giovani neolaureati in economia ha unito le loro competenze per dare vita al progetto ”Non solo credito al consumo” con il supporto tecnico di PerMircro, società specializzata in microcredito, avviando la Micro Progress Onlus.
Un atteggiamento propositivo e aperto verso una realtà in continuo cambiamento, ha permesso a giovani imprenditori di costituire una solida attività a responsabilità “sociale”. Il microcredito è uno strumento finanziario che permette di accedere a piccoli prestiti a persone fuori dal circuito creditizio.
La microfinanza si è diffusa grazie al lavoro della Grameen Bank, la “banca villaggio” fondata nel 1976 dal professore di economia Muhammad Yunus del Bangladesh (Premio Nobel per la pace 2006) che spinse le persone tradizionalmente escluso dal circolo produttivo ad investire in “micro attività”, donando così, in particolare, alla donna mussulmana uno strumento di emancipazione sociale. “Beneficiari-clienti” del servizio della Microprogress: immigrati, giovani studenti e donne.
Cherisette Ascoli Marchetti, ruandese di origine, tra i fondatori dell’associazione, sottolinea come nel rapporto con le banche si cerchi di far emergere quegli aspetti che la banca non è solita valutare, una sorta di istruttoria sociale (rimesse all’estero per i familiari, pagamento di un affitto..). Da notare che, nella provincia di Roma, il maggior numero di richieste di avvio di impresa, proviene dai bengalesi. Il percorso del cliente comprende: servizio di accoglienza e orientamento, supporto nella stesura del business plan, valutazione della richiesta, tutoraggio e monitoraggio.
La comunità di appartenenza del beneficiario, agisce da garante. “L’inclusione economica è l’anticamera dell’inclusione sociale e culturale” afferma Cherisette con garbo e radicata convinzione.
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