Lavorare all’estero: le opportunità per i giovani

Gli Stati Uniti per essere al centro delle professioni tecnologiche, l’Australia per godersi le onde al mattino presto, Dubai per conoscere l’epicentro dello sviluppo del Medio Oriente, l’Inghilterra per raggiungere la prestigiosa City o la Svizzera per godersi la calma di Ginevra… Sono tante le opzioni a disposizione dei giovani per andare a lavorare all’estero. Le motivazioni sono disparate e alle classiche opportunità si aggiungono le offerte di volontariato di solidarietà internazionale e i visti per vacanze-lavoro, che attirano sempre più professionisti in erba.

Guida per studiare e lavorare all'Estero
giovani, le opportunità per lavorare all’estero

All’estero in cerca di lavoro: 4 buoni motivi per provare

Se l’opzione di lavorare all’estero è diventata sempre più popolare tra i giovani italiani (e non solo!) è perché offre molteplici vantaggi. Innanzitutto, consente di allargare la mente e gli orizzonti, immergendosi in una cultura diversa dalla propria. In secondo luogo, trascorrere un periodo oltre confine è anche un’occasione per scoprire un settore di attività o per testare una professione, secondo i codici professionali del Paese scelto.

Praticare una lingua straniera

Chi dice estero, sottintende lingua straniera. Che il livello sia principiante, intermedio o avanzato, lavorare in un’altra lingua per diverse settimane aiuterà a progredire in modo significativo. Un vero vantaggio per il curriculum.

Costruire una rete internazionale

Sviluppare la propria rete professionale è essenziale, soprattutto quando si debutta nella vita lavorativa. Le relazioni che si costruiscono nel contesto internazionale saranno occasioni per arricchire la propria rete e creare legami solidi, che serviranno nel prosequio della carriera.

Acquisire soft skills

Le competenze professionali, meglio conosciute come soft skills, sono strategiche per le aziende. Si tratta di caratteristiche come autonomia, adattabilità, curiosità o iniziativa. Abbastanza per farsi notare dai potenziali datori di lavoro quando si tornerà a casa.

Giovani all’estero d’estate: 10 occasioni targate 2024

 Le opportunità di lavorare all’estero per i giovani sono molteplici, soprattutto in estate, e coinvolgono un gran numero di settori, tra cui:

Alberghiero e ristorazione

Baristi, camerieri, fattorini… L’ideale per stare a contatto con la gente. Le posizioni aperte in Europa sono tantissime. I profili più cercati? Senza dubbio, cuochi e chef. Una vera caccia all’artista culinario, come nel caso di questo parco a tema di Argarve, in Portogallo.

Per puntare oltre i confini europei, ecco un beach club ai Caraibi che cerca demi chef. L’annuncio compare sul sito viviallestero.com, che offre pacchetti di trasferimento all inclusive (relocation, lavoro e pratiche burocratiche).

Animazione e turismo

Da sempre una risorsa per chiunque voglia mettere a frutto le vacanze. Il portale EURES, ad esempio, cerca ben 200 italiani da inviare nelle più belle località turistiche del mondo per conto di un solo cliente. Animatori italiani sono richiesti anche a Mykonos e Porto Domingo. Insomma, non c’è che l’imbarazzo della scelta.

Agricoltura

Le aziende agricole hanno spesso bisogno di manodopera temporanea, in particolare per le attività di raccolta. Molte imprese reclutano giovani volontari per svolgere lavori agricoli in cambio di vitto e alloggio. Questa modalità, nota come woofing, è molto popolare tra le aziende che praticano agricoltura biologica o sostenibile. Qualche esempio? Le aziende cipriote cercano lavoratori agricoli per la coltivazione di frutta di origine tropicale e subtropicale. Ma anche l’Africa è il territorio perfetto per questo genere di attività.

Servizi alla persona

Essere una ragazza alla pari è uno dei lavori estivi essenziali. In pratica, ci si occupa dei figli di una famiglia che accoglie il giovane nella propria casa. Solo in Belgio, e solo sul portale EURES, le posizioni aperte sono ben 66. A cercare collaboratori familiari sono soprattutto le agenzie, la conoscenza di almeno una lingua straniera, tra inglese e francese, è ovviamente un must.

Professionisti in erba: 1 su 4 pronto a emigrare

Sicurezza economica, stabilità lavorativa e (perchè no?) uno stipendio più elevato: sono questi i motivi principali che allettano i giovani professionisti a scegliere di lasciare l’Italia per tentare la fortuna all’estero. Secondo il Decoding Global Talent 2024, rapporto annuale del Boston Consulting Group (BCG), 20 under-30 su 100 sono decisi a cercare lavoro oltr’Alpe, ma la percentuale aumenta di 4 punti (24%) tra i neolaureati e giovani in possesso di un master post lauream, autentico asso nella manica per eccellere oltre confine. C’è, però, anche chi sceglie di resistere: il legame con il proprio Paese e, soprattutto, con la famiglia (sia essa di origine oppure no) è il principale deterrente, ma anche i costi del trasferimento spaventano al punto di motivare una rinuncia.

Tra le mete più ambite, Londra resta in cima alla lista. Seconda, la Germania, la Francia è quarta, mentre l’Olanda conquista l’ottava posizione.

Lavorare all’estero da giovani: dove cercare

Per chi è deciso a partire, ecco una rassegna di indirizzi utili per presentare domanda.

Unione Europea

L’UE conta 27 Paesi membri, tra cui Francia, Portogallo, Italia, Germania, Paesi Bassi e Austria. In quanto cittadini europei, i giovani italiani possono muoversi liberamente in questi Stati, il che significa che non hanno bisogno di un visto per lavorarci.

Tra i link utili, al primo posto c’è EURES, il portale per l’impiego e la mobilità dei giovani in Europa, seguito Euroguidance Italia, centro nazionale per la formazione e l’Orientamento del Ministero del Lavoro. Fin qui, gli indirizzi istituzionali: vale la pena, però, anche dare un’occhiata ai portali delle agenzie di lavoro interinale che sempre più frequentemente sono coinvolte nella ricerca di professionisti oltr’Alpe.

E poi ci sono i grandi colossi, come Microsoft. In Europa, per esempio, la società ricerca specialisti di Innovation Technology in Germania. L’annuncio spicca in bella vista sul sito ufficiale, datato 2 agosto perché, al contrario di quel che avviene in Italia, all’estero l’estate è il momento per preparare la nuova stagione di lavoro e non (solo) per riposare.

Regno Unito

Dal 2021 il Regno Unito è uscito dall’UE, (Brexit). È, quindi, necessario ottenere un visto per lavorare lì. Le opportunità, tuttavia, sono tante. Per farsi un’idea di come funziona, si possono consultare il sito del Governo italiano dedicato alla Brexit, il portale della Camera di Commercio e Industria italiana per il Regno Unito o la pagina web del Governo britannico. E poi c’è Linkedin, una grande vetrina che le aziende di tutto il mondo utilizzano per reclutare personale qualificato e professionisti. BfJ Group, per esempio, si è messa a caccia di ingegnieri di progetto a Londra, promettendo compensi decisamente sopra il livello medio. Per gli amanti delle discipline umanistiche, Cochrane propone uno stage di 12 mesi come revisore editoriale. Lo stipendio? Circa 42.000 sterline l’anno (oltre 49.000 euro).

Stati Uniti e Canada

In questo Paese è possibile iniziare a lavorare con un visto Work Travel. Per cominciare, un utile ausilio è il portale workn.travel.com, mentre Fullbright Italy mette a disposizione borse di studio per coloro che vogliono insegnare italiano oltre Oceano. In Canada, si può cercare un impiego grazie al programma International Experience Canada, consultabile sul sito del governo canadese.

Non è tutto. Esistono moltissime aziende italiane presenti sul territorio canadese. Una per tutte: Ferrero, che ha ben 6 posizioni aperte nella sua sede di Brantford.

Australia

I lavori sono accessibili ai giovani con un visto Working Holiday. Per maggiori informazioni, si può cercare nella pagina del Consolato italiano a Sydney o sul sito web dell’immigrazione canadese. In questo Paese, la gente, curiosamente, non ama fare una lista ben definita di lavori. Perciò, il governo ha stilato una lista delle professioni da assegnare a stranieri: oltre a chef, meccanici e piastrellisti, in questo elenco compaiono anche i veterinari. Ebbene sì! Vetnovo Ltd cerca associati a Brisbane City, nel Queensland. Non è tutto semplice, come sembra, è vero. La laurea italiana non è del tutto compatibile con quella australiana, ma molte società offrono corsi di riconversione. Un meccanismo perfetto che ha consentito al Paese di ridurre la disoccupazione sotto la soglia del 6%.

Lavorare all’estero: conviene davvero?

Non si tratta di cercare (e, soprattutto, di trovare) un El Dorado e nemmeno di bypassare la crisi economica. La scelta di andare a lavorare all’estero, per molti giovani, è supportata dalla ricerca di una migliore comfort zone, dal momento che le professioni non sono valutate (e apprezzate)allo stesso modo in tutti i paesi. Ma la domanda è: ne vale la pena?

Il primo ostacolo che bisogna affrontare è iniziare da zero. Quindi nuove conoscenze, nuove necessità di integrazione e adattamento al sistema sociale, economico e talvolta anche politico. La barriera linguistica è molto spesso concreta poiché confondersi tra la folla in un ambiente in cui non si padroneggia la lingua rappresenta un grosso ostacolo al proprio sviluppo, sia sociale sia professionale.

Per chi vince le remore e la sfida, d’altro canto, il miglior premio è il riconoscimento degli sforzi, una volta tornati a casa. Purtroppo, sempre più frequentemente, quelle che dovrebbero restare esperienze di lavoro all’estero di traducono in un’autentica fuga di cervelli che l’Italia non è ancora riuscita a contrastare in modo efficace.

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Imparare una lingua straniera, gusto dell'avventura, desiderio di esperienze professionali arricchenti... Sono tanti i motivi che spingono i giovani italiani a cercare opportunità di lavoro all'estero, soprattutto in estate. Ma come fare?
Imparare una lingua straniera, gusto dell'avventura, desiderio di esperienze professionali arricchenti... Sono tanti i motivi che spingono i giovani italiani a cercare opportunità di lavoro all'estero, soprattutto in estate. Ma come fare?
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